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Juventus, un ex calciatore bianconero si scaglia contro la dirigenza

La Juventus si sta preparando ad affrontare una seconda parte di stagione molto complicata, soprattutto vedendo il calendario di gennaio.

Dopo i Mondiali in Qatar, infatti, la squadra di Massimiliano Allegri affronterà squadre di primissimo livello come Napoli ed Atalanta. Queste due partite saranno il trampolino di lancio per una seconda parte di stagione, si spera, esaltante.

Andrea Agnelli (Ansa)

Nel frattempo, questa sera alle ore 20 ci sarà il big match tra Brasile e Serbia, dove giocheranno moltissimi calciatori della Juventus. Infatti, nella squadra verdeoro saranno presenti Danilo, Bremer ed Alex Sandro, mentre nella Serbia ci saranno Kostic e Vlahovic.

Un ex calciatore della Juventus punta il dito contro la società

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, Dani Alves ha parlato della sua esperienza alla Juventus, senza peli sulla lingua.

Il calcio è diventato molto fisico, i giocatori oggi sono delle bestie atleticamente. Però il calcio resta uno sport per chi ha i piedi buoni, per chi sa far circolare la palla, colpirla bene, fare un assist. Correre è un altro sport. La gente si sta fissando molto su questa cosa del fisico e mi è venuto un dubbio: il calcio è di chi corre di più o di chi gioca meglio?“.

IL TERZINO DEVE ATTACCARE O DIFENDERE?: “La gente non sa cosa dice. Dipende sempre dalla squadra in cui giochi. Se tu metti un giocatore estremamente difensivo nel Barcellona non ha senso, e allo stesso modo un laterale offensivo in un team che predilige la difesa non è nel posto giusto. Un esempio: io nella Juve. Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. Bisogna scegliere il giocatore adeguato alle esigenze della squadra“.

Dani Alves (Ansa)

BRASILE: “Sono qui per aiutare ma in campo, non fuori eh? Ma quale leader dello spogliatoio, io mi sono preparato per giocare“.

ESPERIENZA ALLA JUVENTUS: “Hanno preso un giocatore con un potenziale offensivo bestiale, ma non gli serviva un tipo così. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata”.

DANILO
: “Che è il giocatore con cui mi trovo meglio, nonostante giochi nella mia stessa posizione. Stiamo bene perché quando siamo insieme cacciamo via la noia. È una persona di grandissima intelligenza, che adora il calcio. È l’unico con cui posso parlare di altre cose, la conversazione con lui è avanzata, evoluta. In campo siamo diversi, ma visto che il calcio non si gioca in un solo modo ognuno può essere utile“.

Federico Chiarenza

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